La Fondazione Internazionale Padre Matteo Ricci è stata costituita nel 2003 con lo scopo di promuovere e sostenere le relazioni internazionali, gli scambi sociali, religiosi, linguistici e culturali con l’Est asiatico e specialmente con la Cina, nell’ambito dell’opera missionaria di Padre Matteo Ricci.
La Fondazione, muovendosi nel solco dell’opera evangelizzatrice di Padre Matteo Ricci in Cina, quale “humus ideale” per il superamento di ogni barriera culturale si fa promotrice di numerose attività.
Riscopre, promuove e valorizza i legami storici tra l’Italia, l’Europa e la Cina per incrementare la fiducia e il rapporto di reciproca conoscenza ed amicizia tra oriente ed occidente sulle orme e l’eredità storica di Padre Matteo Ricci.
Approfondisce lo studio della cultura e della lingua cinese prevedendo la concessione di borse di studio. Durante questi anni si è consolidato un proficuo legame con l’Ufficio Cultura della municipalità di Shangai ed alcune università, aprendo spazi ancora più importanti di collaborazione di elevata standing internazionale.
Organizza viaggi studio, stages, mostre e convegni internazionali sul tema “Padre Matteo Ricci, un Ponte tra la Cina e l’Europa. In occasione del IV centenario della morte del gesuita maceratese, ha patrocinato la Mostra Internazionale: Matteo Ricci. Incontro di civiltà nella Cina dei Ming.
Ha pubblicato nel corso degli anni vari volumi sulla vita del missionario maceratese e sui suoi significativi contributi scientifici, tra cui La Cina nella cartografia: da Tolomeo al XVII secolo, che ha rivoluzionato la rappresentazione geografica del mondo da parte del popolo cinese.
Nell’ambito delle proprie attività culturali, dopo il grande evento di interscambio dei busti raffiguranti Padre Matteo Ricci e Paolo Xu, in collaborazione con la municipalità di Shangai, la Fondazione ha selezionato l’opera di un giovane e promettente artista italo-spagnolo, Francesco Astiaso Garcia, con spiccate capacità d’innovazione e comunicazione, ed è lieta di presentare il suo libro Epifanie, augurandosi che questo importante lavoro, in italiano e cinese, favorisca un incontro fecondo tra Cina ed Europa attraverso il linguaggio segreto dell’universo: la Bellezza; un linguaggio sublime ed universale, che, indipendentemente dalle fedi e dalle convinzioni, contribuisce alla civile e pacifica convivenza e che catapulta ogni uomo alla ricerca della Bellezza “sempre antica e sempre nuova”, di cui parla Sant’Agostino.