Il Viaggio

Il viaggio di

Padre Matteo Ricci S.J.

Italia

Una targa, quasi mezzo millennio dopo, un nome e una casa, quella di padre Matteo Ricci: dopo che per secoli è rimasto il dubbio su dove fosse nato il gesuita che divenne grande in Oriente, una risposta è stata finalmente trovata. Sono servite minuziose ricerche, durate anni. Padre Matteo Ricci, intrapreso il viaggio verso l’Oriente, non rivide mai più Macerata e le Marche ma vi rimase molto legato, mantenendo alcuni aspetti caratteriali connessi alla propria terra d’origine: riservato, operoso e con una grande resistenza fisica e mentale ma dotato anche di una buona dose di ironia. Inoltre, quando redasse la carta geografica del mondo, non mancò di inserire il nome delle Marche nella costa Adriatica, unica annotazione di tutto il litorale. In aggiunta a ciò, come spesso accade a chi lascia da tanto tempo la sua terra, il legame con le proprie radici riemerse negli ultimi anni della sua vita attraverso alcune espressioni dialettali tipiche del maceratese, che andavano a sostituire le corrispettive italiane che, diceva Padre Matteo Ricci, stava via via dimenticando a causa del prolungato mancato uso della lingua.

Cina

Il 7 agosto 1582, dopo quasi 4 anni di viaggio, Ricci sbarcò a Macao con il confratello Michele Ruggieri e visse inizialmente nella Cina meridionale, essendo il resto del paese proibito agli stranieri. Qui, indossati gli abiti di bonzo, si dedicò all’apprendimento della lingua e dei costumi cinesi e produsse la prima edizione della sua opera cartografica, intitolata Grande mappa dei diecimila Paesi, che univa le conoscenze geografiche dei cinesi a quelle degli occidentali.In questo periodo fondò cinque residenze in Cina. Il 10 settembre 1583, sempre insieme a Ruggieri, ottenne dalle autorità cinesi il permesso di stabilirsi a Shao-ch’ing (Zhaoqing), ad ovest di Canton, sede del viceré del Kwantung e Kwansi, dove operò vestito da bonzo. Seguendo la via teorica tracciata dal suo maestro e superiore padre Alessandro Valignano, «Farsi cinese con i cinesi» diventò presto il suo motto. Nel 1589 si trasferì a Shao-Chou, dove entrò in stretta amicizia con lo studioso confuciano Qu Taisu, a cui insegnò le nozioni basilari della matematica. Fu, questo, un tempo proficuo per perfezionare la lingua e immergersi in profondità nelle culture del mondo cinese. Nel 1595 Ricci si stabilì a Nanchang dove scrisse Dell’amicizia, prima opera in cinese del missionario, primo sinologo europeo. Da Nanchang a Nanchino, dove fondò un’altra residenza e il 24 gennaio 1601 fece il suo primo ingresso a Pechino. Qui Padre Matteo Ricci introdusse nella cultura cinese i primi elementi di geometria euclidea, di geografia e di astronomia con l’uso del sestante, traducendo insieme a Xu Guangqi (mandarino convertito al cattolicesimo) i primi sei libri degli Elementi di Euclide. A Pechino morì l’11 maggio 1610 dove fu sepolto.

Cina

Il 7 agosto 1582, dopo quasi 4 anni di viaggio, Ricci sbarcò a Macao con il confratello Michele Ruggieri e visse inizialmente nella Cina meridionale, essendo il resto del paese proibito agli stranieri. Qui, indossati gli abiti di bonzo, si dedicò all’apprendimento della lingua e dei costumi cinesi e produsse la prima edizione della sua opera cartografica, intitolata Grande mappa dei diecimila Paesi, che univa le conoscenze geografiche dei cinesi a quelle degli occidentali.In questo periodo fondò cinque residenze in Cina. Il 10 settembre 1583, sempre insieme a Ruggieri, ottenne dalle autorità cinesi il permesso di stabilirsi a Shao-ch’ing (Zhaoqing), ad ovest di Canton, sede del viceré del Kwantung e Kwansi, dove operò vestito da bonzo. Seguendo la via teorica tracciata dal suo maestro e superiore padre Alessandro Valignano, «Farsi cinese con i cinesi» diventò presto il suo motto. Nel 1589 si trasferì a Shao-Chou, dove entrò in stretta amicizia con lo studioso confuciano Qu Taisu, a cui insegnò le nozioni basilari della matematica. Fu, questo, un tempo proficuo per perfezionare la lingua e immergersi in profondità nelle culture del mondo cinese. Nel 1595 Ricci si stabilì a Nanchang dove scrisse Dell’amicizia, prima opera in cinese del missionario, primo sinologo europeo. Da Nanchang a Nanchino, dove fondò un’altra residenza e il 24 gennaio 1601 fece il suo primo ingresso a Pechino. Qui Padre Matteo Ricci introdusse nella cultura cinese i primi elementi di geometria euclidea, di geografia e di astronomia con l’uso del sestante, traducendo insieme a Xu Guangqi (mandarino convertito al cattolicesimo) i primi sei libri degli Elementi di Euclide. A Pechino morì l’11 maggio 1610 dove fu sepolto.